Ora, il viaggio tra le fiabe è finito, il libro è fatto, scrivo questa prefazione e ne son fuori: riuscirò a rimettere i piedi sulla terra? Per due anni ho vissuto in mezzo a boschi e palazzi incantati, col problema di come meglio vedere in viso la bella sconosciuta che si corica ogni notte al fianco del cavaliere, o con l’incertezza se usare il mantello che rende invisibile o la zampina di formica, la penna d’aquila e l’unghia di leone che servono a trasformarsi in animali.
Italo Calvino
IL LINGUAGGIO DEGLI ANIMALI
(Mantova)
Un ricco mercante aveva un figliolo a nome Bobo, sveglio d’ingegno e con gran voglia d’imparare. Il padre lo affidò a un maestro assai dotto, perché gl’ insegnasse tutte le lingue.
Finiti gli studi, Bobo tornò a casa e una sera passeggiava col padre pel giardino. Su un albero, gridavano i passeri: un cinguettio da assordare. –…
View original post 1.121 altre parole