La poesia di Cecco Angiolieri e il suo Canzoniere irridente e beffardo sono abbastanza noti anche se spesso offuscati da scuole poetiche di maggior risonanza, come la scuola siciliana di origine provenzale e il dolce stil novo. Compresso tra questi due poli l’Angiolieri è stato, spesso sbrigativamente, associato ad un filone comico- umoristico che serpeggiò nel ‘200 senza raggiungere significativi esiti. Una lettura senza dubbio riduttiva e che non tiene conto di come quei fermenti, seppur minoritari, non si siano spenti, ma confluiranno, trasformati e rielaborati, nell’arte di Boccaccio. Il genere comico/umoristico o realistico, considerato generalmente “basso” rispetto ai toni elevati della poesia coeva e successiva (Dante e Petrarca), secondo i canoni dell’epoca, rimase cosi laterale e secondario, quasi irrilevante, nel clima culturale del tempo tendente ad una sublimazione del reale. Pochi dati sicuri emergono della sua vita. Cecco nacque probabilmente intorno al 1260 a Siena da famiglia nobile, il…
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