“L’inevitabile senso di amarezza e di latente abbandono che ci accompagna in questi paesaggi è riferito, nel sentiero dei paradossi così caro al poeta, ad un partner asessuato che si chiama vita; nell’evolversi della quale, sovente, il nulla assoluto viene inteso come il tutto. Quindi anche la morte… Ecco, Luca si toglie il berretto e si gratta il capo, sornione. Se ti guardo negli occhi / poi magari dimentico che devo morire. Si tratta di provocazione o constatazione dell’ineluttabile, ma quella che a volte ci aggredisce inaspettatamente nel testo? Lui indica le nuvole dipinte sulla scenografia. L’eternità non conosce poesia, la rigetta ad un necrologio scrostato, liso, / dal dire indeciso.
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