Se la raccolta Sopra la terra nera (2010) portava una epigrafe di Leonardo Sinisgalli («la luce era gridata a perdifiato / la sera che il sole basso / arrossava il petto delle rondini a sera»), la successiva raccolta Tra cielo e volto (2013) già nel suo componimento d’apertura: «Sono Adamo. / Non ho ombra che mi veli. / Non ti intralci la mia naturalezza / accomodati.» era una implicita dedica a Raffaele Carrieri. Scriveva Ravegnani nel 1961: «Quando incontro Raffaele Carrieri mi pare di toccare un filo elettrico…». E lo stesso Carrieri in un suo brogliaccio di consigli ad un giovane poeta così si esprimeva: «in una poesia il grado di calore di umidità di tensione e di verità è assai più importante della preparazione filosofica e filologica dell’autore». Dunque la «naturalezza», la quasi visceralità, la predilezione per i versi brevi è ciò che contraddistingue la…
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